Come trasferire un messaggio corretto al cliente con la realtà virtuale

Come trasferire un messaggio corretto al cliente con la realtà virtuale

Avete presente il gioco del “telefono senza fili”? Eccone una breve spiegazione tratta da, udite udite, Wikipedia, per chi non ne ha provato l’ebrezza da bambino: 

"I partecipanti devono disporsi in fila. Uno dei giocatori inizia il gioco bisbigliando una parola o una frase all'orecchio del suo vicino. Questi deve ripetere la stessa frase al prossimo giocatore, e così via fino all'ultimo della fila, che ripete la frase ad alta voce. Il divertimento deriva dal fatto che la frase riportata dall'ultimo giocatore è spesso molto diversa da quella di partenza, a causa del combinarsi e sommarsi di errori successivi di interpretazione".

Purtroppo però, questo non è solo un gioco, ma è anche una situazione spiacevole in cui spesso incorrono venditori e distributori che, per inesperienza o per aver ricevuto una formazione inadeguata, non riescono a trasferire correttamente le informazioni ed il valore di ciò che vendono in modo allineato e coerente con ciò che la loro azienda vuole comunicare.

Come ovviare a questo problema?

La tecnologia ci viene in aiuto. La realtà virtuale in particolar modo, consente di costruire a tavolino un’esperienza d’acquisto studiata per trasferire al cliente esattamente i messaggi che vorremmo recepisca.

Cos’è la realtà virtuale?

La realtà virtuale (VR) è una tecnologia immersiva in grado di replicare la presenza fisica. Essa fa uso di visori e sensori capaci di simulare ambienti reali, ricostruiti per mezzo della modellazione 3D, nei quali possiamo muoverci ed interagire con gli oggetti proprio come nella realtà.

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Le libere interpretazioni, la difficoltà di formare adeguatamente alla vendita una vasta rete commerciale piuttosto che i distributori ed i rivenditori dislocati, l’elevato turnover dei dipendenti e l’inesperienza di nuovi e giovani figure commerciali, molto spesso fanno sì che al cliente arrivi un messaggio incompleto o peggio ancora, errato o distorto.

La VR risponde con precisione a questo quesito: quali informazioni sui prodotti devono essere trasmesse al cliente?

I contenuti di realtà virtuale possono sfruttare quella caratteristica, tipica dei videogiochi ad esempio, di essere strutturate per livelli: come in un videogioco infatti, l’esperienza può essere costruita in più step aventi ognuno uno specifico obiettivo di apprendimento il cui goal sia il trasferimento di un’informazione importante sul prodotto, sul suo processo di produzione o sull’azienda stessa. Pensate a tutti quei misunderstanding che spesso vengono alla luce non tanto durante la vendita quanto dopo, pensate a tutti quei casi in cui il cliente dice “ma io avevo capito diversamente”... bè, la VR consente di indirizzare la trasmissione delle informazioni in modo inequivocabile e consente di affidare il racconto virtuale della propria azienda e dei propri prodotti ad un voiceover studiato ad hoc che accompagni l’utente per tutta la durata dell’esperienza immersiva.

E’ evidente dunque il valore della realtà virtuale anche come supporto alla formazione di nuovi venditori: la VR può costituire “la stampella” di un commerciale inesperto che si rechi dal cliente per la sua prima volta.

Essa è inoltre una tecnologia scalabile: un unico contenuto può essere distribuito e tradotto in più lingue e permette di fornire i venditori di uno strumento che sia lo stesso per tutti, adatto ed efficace nel trasferire al cliente un messaggio univoco, corretto e perfettamente conforme alle linee guida dettate dal marketing aziendale su cosa è necessario ed importante comunicare del prodotto.

 

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Pubblicato il 20 aprile 2021