Paracadutati su Horizon per colmare le lacune del lavoro da remoto

Paracadutati su Horizon per colmare le lacune del lavoro da remoto

Soli e alle prese con la connessione ballerina di Google Meet o immersi in uno spazio virtuale con gli avatar dei propri colleghi? In questo post cerchiamo di analizzare se e quanto gli strumenti capaci di trasportarci nel metaverso possano aiutare a superare i limiti pratici e di socializzazione propri del lavoro da remoto. Abbiamo avuto l'occasione di testare Horizon Workrooms e queste sono le nostre impressioni.

 

Dal supporto tecnico all'alienazione, le difficoltà dello smartworking

Se è vero che bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, allora la pandemia ha avuto anche qualche aspetto positivo in ambito professionale. Come sottolineato da più parti, le esigenze di distanziamento sociale sono state un acceleratore per il lavoro da remoto, per le tecnologie che lo supportano e per le procedure di gestione del work-flow. In questi due anni abbiamo potuto renderci conto sia dei vantaggi che delle lacune che questa soluzione ancora ha. Le pecche che ancora gravano sul lavoro a distanza sono, sicuramente, le difficoltà che sorgono in tutte quelle attività che richiedono la collaborazione fra colleghi. Dal supporto tecnico fino alle comunicazioni strategiche, spesso non è facile ricevere risposte immediate quando ci si trova fisicamente lontani.

 

Tuttavia, grazie alle piattaforme digitali che hanno iniziato a proliferare su larga scala fin dai primi mesi del 2020, questo è forse il limite minore. La debolezza più importante del telelavoro sembra legata alla dimensione sociale delle persone. In tanti hanno sottolineato quanto trascorrere le giornate in solitudine possa essere alienante rispetto alla routine dell'ufficio. Molto spesso, inoltre, coniugare l'ambiente di casa con le esigenze professionali può creare complicazioni nei rapporti con familiari e coinquilini. Infine, da remoto, le imprese incontrano difficoltà serie nel trasferire la propria identità e creare un senso di appartenenza fra i dipendenti.

 

Oltre gli strumenti per la teleconferenza: le piattaforme di social VR

Per superare i punti deboli appena elencati, le aziende hanno sfruttato come mai in passato le possibilità offerte dalla tecnologia digitale. Tutti noi abbiamo imparato a familiarizzare con Zoom, Meet, Slack e altri strumenti in grado di semplificare l'interazione. Tuttavia, anche queste alternative sembrano scontrarsi con alcuni dei limiti appena descritti. Il mondo della VR ha cercato di offrire prodotti in cui vivere un rapporto quanto più “vicino” possibile con colleghi e collaboratori. Mozilla Hubs, Moot, The Wild, MeetinVR sono solo alcune delle piattaforme di social VR che assicurano un buon grado di coinvolgimento dell'utente all'interno dei flussi di lavoro e che favoriscono i rapporti caldi tipici degli ambienti fisici.

 

Fra queste alternative, quella che ha ricevuto la maggiore attenzione è il nuovo prodotto presentato da Zuckerberg: Horizon Workrooms. L'applicazione può dirsi ancora in via di sviluppo e molto deve essere fatto per migliorare funzionalità, aspetti grafici e qualità dell'esperienza. Tuttavia, non ci sono dubbi sul fatto che sembra essere l'opzione in grado di crescere più in fretta ed essere adottata più su larga scala. Con il lancio della prima versione, Meta si è riproposta di offrire un tool in grado di “trasportarci in un luogo dove è possibile essere più produttivi, diminuire le barriere che impediscono di comunicare con gli altri e sentirsi liberi di lavorare quando, dove e come si vuole”.

 

Le caratteristiche e le funzionalità di Horizon Workrooms

Malgrado le buone intenzioni, vale sempre la premessa fatta in precedenza: siamo ancora agli albori della tecnologia e gli sviluppi dei prossimi mesi dovranno dimostrare che il percorso intrapreso va nella giusta direzione. Tuttavia, vale la pena offrire una panoramica su quelle che sono le peculiarità di Horizon. Innanzitutto, la piattaforma può essere fruibile solo nei paesi in cui è supportato il visore Oculus Quest 2. Una volta scaricata l'applicazione, è possibile settare il proprio desk nello spazio condiviso con i colleghi. Gli avatar e lo stesso layout dell'ambiente possono essere customizzati a seconda delle preferenze.

 

Horizon w

 

Una delle caratteristiche che distingue Horizon da altre soluzioni sono le funzioni e le attività che possono essere svolte. Tastiera, blocchi per gli appunti, lavagna e tutti i supporti fisici che occorrono quotidianamente in un ambiente di lavoro diventano virtuali. Basta indossare il visore, settare il proprio avatar e l'ambiente per ritrovarsi in ufficio. Da qui, l'utente ha accesso al proprio PC o Mac, può prendere appunti durante le riunioni, può interagire con gli altri avatar, può condividere file, idee e immagini, può partecipare a call e invitare ospiti per un massimo di 16 utenti attivi e 50 partecipanti, che possono accedere alla riunione anche se non dispongono di un visore.

 

 

Limiti pratici e di socializzazione, possiamo contare sulla social VR?

Al di là delle ambiziose dichiarazioni d'intenti dell'azienda, l'obiettivo di Horizon non è quello di sostituire completamente il modo di lavorare, ma di includere e dare qualche possibilità in più a chi si trova a operare da remoto. Le critiche a questo nuovo progetto non sono mancate. Prima di tutto è stato sottolineato come i visori abbiano ancora un costo sostenuto (sebbene molto inferiore a quello di uno smartphone di buon livello). Inoltre, come per tutti gli sviluppi che si trovano alla loro versione beta, diverse funzionalità della piattaforma devono essere migliorate. Ciò vale per esempio per la sensibilità della tastiera e per la grafica di uffici e avatar. Tuttavia, possiamo scommettere che dalle parti di Menlo Park lavoreranno per assecondare i feedback degli utenti e superare questi problemi pratici.

 

All'inizio del post abbiamo enfatizzato il fatto che il lavoro da remoto può avere severe implicazioni di carattere psicologico/sociale. Può essere alienante, limita la collaborazione e può compromettere il senso d'appartenenza. Horizon e le piattaforme VR sembrano cercare un modo per superare queste difficoltà. Difficile dire oggi se e in quale misura riescano a farlo. Possiamo però scommettere che siano più efficaci rispetto agli strumenti fino a ora utilizzati. L'inclusione in uno spazio condiviso e le dinamiche di interazione in virtuale sono sempre meglio della solitudine del proprio appartamento o della comunicazione intermittente delle app per meeting online.

 

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Pubblicato il 20 gennaio 2022