Che cos'è il metaverso: storia, tecnologie e sviluppi

Che cos'è il metaverso: storia, tecnologie e sviluppi

Parliamo  di un argomento che negli ultimi mesi ha raggiunto la popolarità in ambito tech, oggetto di discussione tra esperti di settore, appassionati di tecnologia, curiosi e gamers: il Metaverso 

In realtà ne parleremo a lungo, abbiamo deciso infatti di realizzare una serie di approfondimenti per aiutare nella comprensione di quella che sarà una nuova evoluzione tecnologica. 

In questo percorso affronteremo varie tematiche: parleremo di sviluppi, applicazioni, tecnicismi, possibilità, con l’obiettivo di aiutare chiunque fosse interessato all’argomento ad orientarsi in mezzo a tutta la confusione che si è creata.

Si perché la parola metaverso l’avrete sentita nominare decine di volte, se lavorate nel mondo tech forse anche centinaia e probabilmente avrete sentito altrettante definizioni diverse.

Il motivo è semplice e ve lo spoileriamo:

di metaverso non esiste, per ora, una definizione standard e condivisa, in quanto è ancora tutto in sviluppo.

 

La nascita del metaverso

Per andare all’origine del termine “metaverse” vede la luce nel 1992, nelle pagine fantascientifiche di “Snow Crash” di Neal Stephenson, nel quale i protagonisti evadono verso un mondo virtuale tridimensionale, vestendo i panni di avatar. Una parola che unisce “Meta” ed “Universe”, traducibile quindi come meta-universo, ovvero una confluenza tra mondo fisico e digitale.

Ma è quasi 30 anni dopo, il 28 ottobre 2021, che il metaverso torna a far parlare di sé: durante il Facebook Connect, Mark Zuckerberg presenta il rebranding di Facebook in Meta e quello a cui la sua azienda sta lavorando già da diversi anni: un ecosistema social tridimensionale, fruibile in realtà virtuale e aumentata, che permetterà alle persone di incontrarsi, giocare, lavorare, in modo nuovo. A questo ecosistema dà il nome di metaverso: una trovata di marketing geniale. 

 

Facebook-Meta

Da allora il termine arriva alle orecchie di tutti: Facebook promette d’investirci 10 miliardi di dollari, Microsoft 70 miliardi con l’acquisizione di Activision Blizzard. Nasce così la corsa al metaverso e l’hype intorno al tema.

Ma cos’è davvero questo metaverso e perché ne parlano tutti? Come sempre, per capirlo, è utile fare un passo indietro, a qualche bell’anno fa... Siamo nel 1969 ed è la notte del 29 ottobre, Leonard Kleinrock ancora non lo sa ma sta per cambiare il mondo per come lo conosciamo. Il terminale a cui è seduto, nel suo ufficio al MIT, è collegato allo Stanford Research Institute. Tentando di accedere al terminale situato a 5260 km di distanza digita la parola “login”, vengono trasmesse solo le lettere “LO” in quanto la connessione cade, ma basta questo a fare la storia: la prima trasmissione di un messaggio tramite rete. E’ così che lontano dai riflettori, lontano da telecamere, da registratori e dalla stampa, quasi a presagire una delle caratteristiche principali che lo accompagnerà fino ad oggi, nasce la prima cellula di quello che diventerà internet.

 

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Nei primi anni di vita internet non è interconnesso, esistono tanti piccoli “micro internet” attraverso i quali università e enti governativi si scambiano informazioni e capacità di calcolo, non esistono ancora standard, quindi la comunicazione tra le varie reti è difficile e sperimentale. Per usare una similitudine possiamo immaginarlo come tante piccole isole, non collegate da ponti che creano un panorama popolato ma non connesso: gli abitanti di un’isola sono coscienti degli abitanti dell’altra, ma la comunicazione tra loro è talmente complicata che è poco utile.

Nasce così la necessità d’identificare uno standard di comunicazione, che viene soddisfatta dal CERN. in Svizzera, quando nell’ agosto del 1991 Tim Berners Lee inventa html, http, il primo browser e il primo server e, incidentalmente, il primo sito del world wide web, che accoglie la documentazione e il codice sorgente. Nasce quindi una nuova era che gli storici chiameranno Information age.

Da lì a poco internet diventa ciò che conosciamo oggi:i siti proliferano e ci si rende conto che, oltre a far dialogare macchine, internet è fatto di persone. La necessità innata dell’uomo di accorciare le distanze fa si che vengano creati prima le BBS (il bisnonno dei social network), poi i forum e infine i social network. Internet nasce testuale ma fin da subito si umanizza sempre di più con audio, foto, video e video in diretta.

 

Il metaverso oggi 

Questo ci porta fino ai nostri tempi: oggi tutta l’interazione che avviene grazie a internet è mediata da uno schermo, da una rappresentazione bidimensionale di immagini tridimensionali. Fare una video call non è come essere assieme alla persona con cui stiamo parlando ma è piu simile a chiaccherare con una foto in una cornice, così come presentare un progetto su teams o meet non è come essere nella stessa stanza con il nostro interlocutore: non possiamo incrociare gli sguardi, spostare l’attenzione utilizzando il linguaggio del corpo o leggere le reazioni a quello che stiamo dicendo in base ai movimenti… 

Ecco qui è dove il metaverso entra in gioco.

 

Possiamo considerarlo la naturale evoluzione del web, che partendo dal testuale, si evolve al visuale e sonoro fino ad arrivare allo spaziale, bucando lo schermo in cui era bloccato,

 

per scoprire e riscoprire una terza dimensione nella quale risiede gran parte della nostra capacità di espressione e comunicazione. Tutte le aziende che lavorano al metaverso, Meta in primis, hanno capito che questa esigenza esiste e che potrebbe cambiare nuovamente il mondo nel quale viviamo. E non serve andare tanto in là con l’immaginazione,  

 

già oggi community formate da milioni di utenti in tutto il mondo usano degli avatar tridimensionali con i quali si riuniscono per giocare, assistere a concerti 3D, creare, comprare, vendere, scambiare oggetti virtuali utilizzando valuta virtuale.

 

Al momento questo accade soprattutto nel mondo del gaming, in ecosistemi separati come Fortnite, Roblox, Decentraland o Sandbox, ma questa la possiamo considerare solo una fase transitoria, il futuro è più vicino a un world wide web tridimensionale, dove ogni singolo metaverso sarà connesso agli altri. Su Decentraland potrebbe esserci il portale per il metaverso di Amazon e in quello di Amazon quello di Nike, che a sua volta potrebbe avere l’accesso a quello di Decentraland e di Meta e via così: un vero metaverso fatto di mondi tridimensionali interconnessi tra i quali l’utente ha la possibilità di muoversi, acquistare e spostare le proprio risorse digitali, il proprio avatar e la propria identità in libertà, indipendentemente dalla piattaforma. 

 

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Il tutto senza limiti di device: il metaverso sarà fruibile tanto da dispositivi VR e XR quanto da cellulare, tablet, pc o da potenziali nuovi strumenti d’interazione futuristici.

 

Lo sviluppo del metaverso

Riprendendo il paragone fatto in precedenza con le isole, ogni utente avrà la possibilità di spostare il proprio avatar da un’isola all’altra, oggi invece se compri una scarpa in Nikeland, quindi in Roblox, non la puoi usare per il tuo avatar in Decentraland e viceversa. Questo perchè per quanto riguarda lo sviluppo del metaverso siamo ancora al “LO“ del 1969, ed è per questo si è generata tutta questa confusione: si stanno definendo gli standard, i mondi sono ancora tante isole separate da porzioni di mare, ma su molte di queste isole si sta lavorando per costruire i ponti  e molte aziende stanno scrivendo e sperimentando il codice e i concetti che saranno l'acciaio e il cemento per la costruzione di questi ponti. 

 

L’acciaio e il cemento che sono alla base dello sviluppo del metaverso sono le tecnologie del web 3.0: blockchain (su cui si basano NFT e Crypto), Intelligenza Artificiale, Internet of Things.

 

Contemporaneamente allo sviluppo dei ponti molte aziende stanno investendo in “terra” nel metaverso, esattamente come quando, agli albori di internet, molti compravano nomi comuni di dominii per garantirsi una posizione sul web o il diritto di poterlo rivendere quando sarebbe salita la richiesta come ad esempio successe con i domini e la bolla delle .com nel 1995. 

 

HW

Per concludere possiamo dire che oggi il metaverso fatto di mondi tridimensionali tra i quali l’utente può spostare liberamente la propria identità e i propri beni digitali è ancora agli albori e che il suo sviluppo riguarderà la convergenza di diverse tecnologie: 

  • I mondi multiplayer, che stanno riunendo centinaia di milioni di utenti attivi grazie alla crescente capacità di elaborazione e disponibilità di telefoni cellulari, tablet e PC, nonché ai miglioramenti nei servizi cloud e nella connettività (come fibra e 5G ).
  • I dispositivi AR/VR/MR,che si stanno diffondendo rapidamente, in quanto sempre più convenienti, smart e facili da configurare.
  • Le tecnologie del web 3.0 come Blockchain (su cui si basano NFT e Crypto), Intelligenza Artificiale, Internet of Things, che permettono di acquistare e scambiare oggetti, verificare proprietà e identità, facilitare la comunicazione tra oggetti e macchine, sviluppare sistemi intelligenti e decentralizzati.

Quello che è certo è che, già oggi, le possibilità offerte dal metaverso e dalle tecnologie che girano attorno sono moltissime e ne parleremo approfonditamente nei prossimi articoli. Gli attuali limiti tecnologici, oltre che il modesto livello di adozione, non sono d'ostacolo per la sperimentazione, l'apprendimento e lo sviluppo di strategie dedicate: chi pianifica e sviluppa una presenza nel metaverso già oggi potrà trarre avere importanti vantaggi nel prossimo futuro.

Per qualsiasi dubbio o domanda siamo a disposizione, a presto!

 

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Pubblicato il 26 settembre 2022