La differenza tra un video 360 e la realtà virtuale

La differenza tra un video 360 e la realtà virtuale

Nel mondo della VR si fa spesso confusione tra due tipologie di contenuti che, in verità, differiscono tra loro per molte caratteristiche: i video 360 e la realtà virtuale.

(Spieghiamo la differenza anche in questo video).

Dei video 360 avrai sicuramente sentito parlare, forse ti sarà capitato di vederne qualcuno, magari anche tramite un visore e probabilmente li avrai sentiti nominare in riferimento alla realtà virtuale. 
Questi termini infatti vengono spesso usati in modo intercambiabile anche se fanno riferimento a due tipologie di esperienze diverse. In questo articolo video cercheremo di fare chiarezza per comprendere le potenzialità di entrambe e individuare la tipologia più adatta alle nostre esigenze e al nostro budget.

Prima di tutto capiamo perché esiste questa confusione: i video 360 e le applicazioni di realtà virtuale possono essere fruiti entrambi tramite un visore, generando immersività e la percezione di vivere un’esperienza quasi reale. La differenza però sta nell'interattività, che è quella che definisce la realtà virtuale vera e propria. 

Quando si parla di realtà virtuale infatti ci si riferisce ad una tecnologia capace di immergerci in un mondo tridimensionale nel quale possiamo muoverci e interagire proprio come nella realtà, questo grazie all'uso di di visori, joystick e sensori che tracciano i movimenti nell'ambiente reale e li replicano in quello digitale. Nel mondo VR è infatti possibile raccogliere oggetti, aprire porte, stringere mani, spostarsi e così via. Insomma diventiamo protagonisti attivi di tutto quello che succede, come in un videogioco.

 

VR

 

In un video 360 invece siamo più degli spettatori. Possiamo spostare lo sguardo da sinistra a destra, dall'alto al basso, muovendo la testa in uno spazio sferico chiuso. Non possiamo spostarci nell’ambiente o raccogliere oggetti in quanto tutto ciò che vediamo è ripreso da un punto fisso e segue una narrazione nella quale siamo condotti man mano, come in un video, con la differenza che possiamo scegliere in ogni momento dove guardare.

Ora che abbiamo un’idea generale delle caratteristiche di un video 360 e della realtà virtuale, andiamo più nello specifico a vederne le differenze:

Iniziamo con i cosiddetti DOF, i Degrees of freedom, ovvero i gradi di libertà, che identificano quanto ci si può muovere in uno spazio. Esistono 6 gradi di libertà totali, tre corrispondono al movimento rotatorio attorno agli assi x, y e z, gli altri tre al movimento di traslazione lungo questi assi, come per esempio un movimento in avanti o indietro, uno spostamento a sinistra o a destra oppure verso l’alto o verso il basso.  I video 360 sono 3DOF in quanto permettono 3 gradi di libertà: il movimento rotatorio della testa su e giù, a destra o sinistra ma non traslazionale. La realtà virtuale invece è 6DoF il che significa che possiamo anche muoverci in avanti, indietro, lateralmente o verticalmente nello spazio. La differenza quindi è nella tipologia di movimento concesso.

Come abbiamo visto prima c’è poi l’interazione: nella VR possiamo interagire con gli elementi presenti nell’ambiente grazie all’uso dei controller mentre nei video 360 possiamo solo guardare.

Video 360 e realtà virtuale differiscono poi nella tipologia di narrazione: come dicevamo i video 360 seguono una narrazione fissa, può cambiare il dove si guarda ma la storia è sempre la stessa, mentre nella VR questa si modifica in base alle azioni svolte dall’utente nell’ambiente.

Sono diverse anche le piattaforme con cui i due contenuti possono essere fruiti: le esperienze di realtà virtuale possono essere vissute esclusivamente con visori VR standalone o visori PC VR mentre i video 360 anche con visori cardboard o visori per smartphone e, essendo veri e propri video, anche tramite web, su piattaforme come Youtube e Facebook, dove possono essere navigati con il mouse.

Sicuramente c’è una grande differenza anche nel modo in cui questi contenuti vengono prodotti: i video 360 principalmente sono girati grazie ad apposite telecamere che catturano l’immagine a 360 gradi oppure con dei rig composti da più camere unite poi in post produzione. Come per i video tradizionali la scena va preparata prima con cura, è importante studiare le luci, individuare i giusti attori e tutto il resto. Rispetto ai video tradizionali questo risulta ancora più complicato perché bisogna considerare l’ambiente non solo in una porzione ma a 360 gradi. Un’esperienza VR invece è un vero e proprio mondo progettato completamente in 3D sulle logiche fisiche del mondo reale. La sua realizzazione richiede capacità avanzate in ambito 3D, design e nello sviluppo di sistemi real time, proprio come nel mondo dei videogiochi.

Un’altra differenza infatti è nella tipologia di renderizzazione: in VR questa avviene in real time mentre il contenuto 360 è pre-renderizzato. Cosa significa? Che in un’esperienza di realtà virtuale il flusso video visualizzato avviene in tempo reale, ovvero è calcolato fisicamente dall'hardware nel momento in cui viene mostrato, solitamente in base all’azione svolta dall’utente. Un video pre-renderizzato invece riproduce una sequenza di frame calcolati in precedenza, una serie di istantanee ferme nel tempo e non modificabili dal giocatore.

Infine ci sono i costi: realizzare un’esperienza VR richiede l’intervento di un vero e proprio team, con competenze avanzate e molto diversificate, oltre che l’impiego di macchine altamente performanti. Diciamo che in linea di massima la differenza può essere quella che esiste tra il costo di un videogioco e quello di un video. Chiaramente poi ci sono molte variabili e tutto dipende dalla complessità di entrambi. Un video 360 con una narrazione di un certo tipo o realizzato completamente in 3D può comunque raggiungere costi importanti.

 

360

Quindi in conclusione qual è meglio scegliere?

Come sempre non esiste una risposta universale. La realtà virtuale garantisce un’esperienza completa, una maggiore immersività, la possibilità di creare situazioni ed esperienze non realizzabili nella realtà, che richiedono interattività o un alto livello di precisione, ed è sicuramente quella più adatta nell’ambito della formazione, della progettazione e in generale per qualsiasi tipo di simulazione.
I video 360 invece hanno dalla loro la possibilità di essere realizzati in modo abbastanza semplice, con budget ridotti, riproducono alla perfezione la visione reale e possono essere fruiti anche da web, quindi non richiedono per forza un visore. Tra i due sono sicuramente i più adatti nel mondo della promozione turistica grazie alla loro capacità d’immergere in un’esperienza o in una situazione ripresa a partire dalla realtà.

Insomma tutto dipende dalle necessità, dagli obiettivi e dal budget a disposizione. Se avete avuto modo di provarli fateci sapere cosa ne pensate!

 

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Pubblicato il 11 aprile 2023