Musei e Realtà Virtuale: le opportunità del gioco immersivo
Parlando di educazione e cultura, è impossibile sottovalutare il ruolo che i musei svolgono nella nostra società: sono responsabili della conservazione di opere di inestimabile valore e della loro divulgazione, al fine di arricchire culturalmente i visitatori.
Nel tempo però il bisogno di rinnovarsi e catturare l'interesse dei più giovani ha portato molti musei ad avvicinarsi alle tecnologie immersive, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19, che ha portato alla diffusione dei virtual tour museali: percorsi esplorabili virtualmente, tramite mouse e PC, costruiti con fotografie a 360 gradi. Questi tour virtuali hanno fornito un modo per coinvolgere i visitatori permettendogli di visitare il museo anche a distanza. Un esempio pratico è Google Arts & Culture, che al momento offre la possibilità di visitare circa 500 musei nel mondo tra cui gli Uffizi di Firenze, il museo di storia naturale e il palazzo ducale di Venezia, la Reggia di Versailles a Parigi e il Rijksmuseum di Amsterdam, solo per citarne alcuni.
Nel complesso i tour virtuali e i contenuti offerti dalla maggior parte dei musei sono visivamente interessanti, tuttavia forniscono poche informazioni sugli elementi mostrati e risultano poco coinvolgenti per l’utente finale. Bisogna inoltre considerare che in una situazione normale questo strumento rischia di portare più danno che beneficio: perché visitare un museo se posso visionare tutta la collezione direttamente dal divano? In questo contesto la Realtà Virtuale, a differenza dei virtual tour, consente di unire le potenzialità delle tecnologie immersive alla possibilità di portare maggiori visitatori alle strutture culturali.
La Realtà Virtuale è una tecnologia immersiva capace di immergere l’utilizzatore in un mondo tridimensionale nel quale ci può muoversi e interagire grazie all'uso delle mani, diventando protagonista attivo dell'esperienza. Queste caratteristiche rendono la VR lo strumento educativo perfetto, capace di emozionare e incuriosire diverse fasce d’età che, attraverso il gioco immersivo apprendono più velocemente: come dimostrano diversi studi il gioco stimola l’apprendimento e permette di imparare 4 volte più velocemente.
Un utilizzo diffuso della Realtà Virtuale nei musei è l’inserimento di postazioni dotate di visori VR, tramite i quali è possibile accedere ad esperienze dedicate, all’interno della struttura: questo permette di incrementare gli incassi e la durata della visita. Per quanto interessante, questo sistema può risultare complesso da gestire in quanto richiede personale addetto alla gestione dei visitatori che vogliono provare l’esperienza.
Il miglior modo per adoperare la Realtà Virtuale nei musei è sfruttare le sue potenzialità e le esigenze del mercato, realizzando un gioco che si faccia promotore delle bellezze e delle storie racchiuse all’interno delle strutture: la tecnologia immersiva VR consente di costruire esperienze di gioco nelle quali l’utente ha la possibilità di immergersi in situazioni impossibili come entrare all’interno di un’opera d’arte, essere catapultato indietro nel tempo a visitare un’antica città o a parlare con un famoso poeta: l’unico limite è la fantasia.
Le esperienze di gioco immersive in Realtà Virtuale possono essere commercializzate all’interno degli store VR internazionali (paragonabili agli store mobile) che consentono alle strutture di pubblicare i propri contenuti e renderli scaricabili da chiunque nel mondo. In questo modo si può sfruttare l'esperienza per indurre nei giocatori il desiderio di visitare il museo reale e vedere fisicamente le ambientazioni e gli elementi che compongono il gioco, consentendo alle strutture culturali di raggiungere nuove fasce d'età e target. L’esperienza potrà inoltre essere utilizzata per eventi, fiere, incontri con le scuole ed allestimenti temporanei.
Il museo potrà così sfruttare l’esperienza per promuovere le bellezze e le storie racchiuse al suo interno, incrementare le visite alla struttura fisica ed ottenere un profitto dalla vendita della proprio gioco VR.
Nel tempo però il bisogno di rinnovarsi e catturare l'interesse dei più giovani ha portato molti musei ad avvicinarsi alle tecnologie immersive, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19, che ha portato alla diffusione dei virtual tour museali: percorsi esplorabili virtualmente, tramite mouse e PC, costruiti con fotografie a 360 gradi. Questi tour virtuali hanno fornito un modo per coinvolgere i visitatori permettendogli di visitare il museo anche a distanza. Un esempio pratico è Google Arts & Culture, che al momento offre la possibilità di visitare circa 500 musei nel mondo tra cui gli Uffizi di Firenze, il museo di storia naturale e il palazzo ducale di Venezia, la Reggia di Versailles a Parigi e il Rijksmuseum di Amsterdam, solo per citarne alcuni.
Nel complesso i tour virtuali e i contenuti offerti dalla maggior parte dei musei sono visivamente interessanti, tuttavia forniscono poche informazioni sugli elementi mostrati e risultano poco coinvolgenti per l’utente finale. Bisogna inoltre considerare che in una situazione normale questo strumento rischia di portare più danno che beneficio: perché visitare un museo se posso visionare tutta la collezione direttamente dal divano? In questo contesto la Realtà Virtuale, a differenza dei virtual tour, consente di unire le potenzialità delle tecnologie immersive alla possibilità di portare maggiori visitatori alle strutture culturali.
La Realtà Virtuale
La Realtà Virtuale è una tecnologia immersiva capace di immergere l’utilizzatore in un mondo tridimensionale nel quale ci può muoversi e interagire grazie all'uso delle mani, diventando protagonista attivo dell'esperienza. Queste caratteristiche rendono la VR lo strumento educativo perfetto, capace di emozionare e incuriosire diverse fasce d’età che, attraverso il gioco immersivo apprendono più velocemente: come dimostrano diversi studi il gioco stimola l’apprendimento e permette di imparare 4 volte più velocemente.
Le potenzialità della Realtà Virtuale nei musei
Un utilizzo diffuso della Realtà Virtuale nei musei è l’inserimento di postazioni dotate di visori VR, tramite i quali è possibile accedere ad esperienze dedicate, all’interno della struttura: questo permette di incrementare gli incassi e la durata della visita. Per quanto interessante, questo sistema può risultare complesso da gestire in quanto richiede personale addetto alla gestione dei visitatori che vogliono provare l’esperienza.
Il miglior modo per adoperare la Realtà Virtuale nei musei è sfruttare le sue potenzialità e le esigenze del mercato, realizzando un gioco che si faccia promotore delle bellezze e delle storie racchiuse all’interno delle strutture: la tecnologia immersiva VR consente di costruire esperienze di gioco nelle quali l’utente ha la possibilità di immergersi in situazioni impossibili come entrare all’interno di un’opera d’arte, essere catapultato indietro nel tempo a visitare un’antica città o a parlare con un famoso poeta: l’unico limite è la fantasia.
L'opportunità della Realtà Virtuale al di fuori delle mura del museo
Le esperienze di gioco immersive in Realtà Virtuale possono essere commercializzate all’interno degli store VR internazionali (paragonabili agli store mobile) che consentono alle strutture di pubblicare i propri contenuti e renderli scaricabili da chiunque nel mondo. In questo modo si può sfruttare l'esperienza per indurre nei giocatori il desiderio di visitare il museo reale e vedere fisicamente le ambientazioni e gli elementi che compongono il gioco, consentendo alle strutture culturali di raggiungere nuove fasce d'età e target. L’esperienza potrà inoltre essere utilizzata per eventi, fiere, incontri con le scuole ed allestimenti temporanei.
Il museo potrà così sfruttare l’esperienza per promuovere le bellezze e le storie racchiuse al suo interno, incrementare le visite alla struttura fisica ed ottenere un profitto dalla vendita della proprio gioco VR.