VR per il design e l’architettura: cinque motivi per progettare in realtà virtuale

VR per il design e l’architettura: cinque motivi per progettare in realtà virtuale

I luoghi esistono anche se non occupano spazio fisico: immergersi in un luogo che ancora non esiste

Sembra un concetto fin troppo filosofico, ma ci viene trasmesso da quando siamo piccoli: le cose esistono anche se non possiamo toccarle con mano. Esistono le storie, esistono i sentimenti, esiste l’immaginazione ed esistono le idee. Nello stesso modo esiste la forma che possiamo dare a tutto questo.

Per quanto riguarda la forma data a idee progettuali e di interior design, la realtà virtuale sta giocando un ruolo fondamentale per il mercato immobiliare, i progettisti di settore e l’ambito ingegneristico. Grazie a questa tecnologia infatti, ingegneri, designer, architetti e agenzie hanno la possibilità di mostrare un ambiente, una stanza o addirittura un’intera struttura che ancora fisicamente non esiste.

Fin qui niente di nuovo direte voi, c’è la renderizzazione fotografica o videografica che da anni svolge questo compito. Sì, se non fosse un metodo statico e che ancora non riesce a coinvolgere attivamente l’utente. 

Se vi dicessimo che esistono cinque motivi (i primi) per i quali la realtà virtuale potrebbe semplificare il vostro processo di progettazione e di vendita ci credereste? Ci proviamo:

 

1. Semplifica la comunicazione e il confronto con il cliente, oltre che con i collaboratori dei vari reparti

Non a caso lo abbiamo scelto come primo punto: quanti di voi hanno avuto un’esperienza negativa o semplicemente lunga e/o difficile con un cliente? Una comunicazione sbagliata o un’incomprensione può causare prima di tutto frustrazione, a voi, al vostro acquirente o anche ad un vostro collega. Questo capita anche perché molte volte capire la rappresentazione tecnica di un ambiente  in 2 dimensioni, su carta o con illustrazioni approssimative, non è affatto immediato. 

Percepire l’architettura in modo coinvolgente è forse il più grande plus della realtà virtuale nell’ambito della progettazione, perché, prima di tutto, è quello che cercano le persone.
Il progetto diventa virtuale, grazie al virtuale si percepisce come reale, e da qui si trasforma poi in fisico.

 

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2. Garantisce un risparmio in termini di tempo e costi

L’approccio alla realtà virtuale inizialmente può sembrare un processo lungo rispetto alla realizzazione di un render, ma lo è solo all’inizio. Vi ricordate quando a scuola passavate ore a crearvi i riassunti, per poi studiare più rapidamente? Ecco, immaginatevi questa sensazione.

Grazie a questa tecnologia i processi decisionali sono più rapidi: l’immersività totale e l’intuizione che facilmente ne deriva permette di risparmiare tempo e costi, questo perché ogni modifica richiesta viene messa in pratica in tempo reale, senza richiedere spostamento di persone da un luogo all’altro della città o del mondo, e senza passaggi di file che a volte si rivelano pericolosi e imprecisi.

E se il cantautore Willy Peyote cantava  “Ma con questo tempo in più, cosa si fa?” noi abbiamo la risposta: si dedica il tempo alla comprensione del progetto, e al controllo del cantiere. Ne deriva quindi, un risparmio anche in termini di costi.

 

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3. Riduce il margine d’errore

In altre parole, anticipa i problemi: la VR permette di ottenere una comprensione immediata dell’intero progetto, verificando ogni lacuna o criticità prima che sia troppo tardi. Ne deriva che il progetto, come spiegato prima, si allontana da imprevisti o costi extra in fase di cantiere. Aggiungiamoci pure che confrontarsi con esclamazioni come “il divano in giallo come ci starebbe?” ci fa sempre sorridere sotto al visore.

 

4. Riduce la distanza tra l’inesistente e l’esistente

Siamo realistici, l’esistente è immediato, un render di una struttura  inesistente lo è un po’ meno.
L’uso di questa tecnologia però, permette un passo in più: attraverso l’immersività e un approccio live, si ha una percezione reale e immediata dello spazio, senza prospettive distorte o errori d’interpretazione. In questo modo non solo cambia la visione del concetto spaziale, ma anche delle luci, dei colori, e del linguaggio tecnico utilizzato molto spesso nei disegni architettonici.

 

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5. L’esistenza di strumenti validi per progettare in realtà virtuale

Partiamo dal presupposto che l’uso di un software e l’opinione che ne deriva è abbastanza relativo. Una cosa però è certa: la maggior parte dei professionisti del settore utilizza tools come Iris VR, Unity Reflect e/o Gravity Sketch. La differenza tra un software e l’altro esiste, ma c’è anche un grandissimo punto in comune, ovvero l’obiettivo: quello di semplificare il lavoro ad un progettista. 

 

Iris VR, Unity Reflect e Gravity Sketch

Iris VR è una piattaforma sviluppata dall’azienda omonima, che permette di progettare un’intera struttura in modo veloce, condividendo il modello con tutti i collaboratori connessi: sembra facile, ma se lo fosse davvero, come mai nessuno lo aveva mai pensato prima?

 



La stessa cosa vale per UNITY REFLECT, un altro  tool che permette di creare esperienze interattive partendo direttamente da prodotti creati tramite modelli come BIM/CAD. La logica è sempre la stessa: trasformare un progetto  3D in un ambiente tridimensionale immersivo, in scala reale, , permettendo ai clienti o agli stakeholder di condividere un lavoro dall’inizio alla fine, e compiere decisioni più ponderate.

Di Gravity Sketch invece ne abbiamo ampiamente parlato in questo articolo, una piattaforma di design 3D, che permette ad interi team, in ambiti anche molto diversi, di creare, collaborare ed elaborare prodotti di design, arte digitale e perfino fare concepting. Tutto questo, direttamente in realtà virtuale.

 

 

 

Il progetto di Pentagono Immobiliare: la casa prima della casa

Passando ai fatti: come funziona tutto questo, ad esempio all’interno di un’agenzia immobiliare?
Questo caso studio è un esempio di un processo di vendita semplificato, scelto da Pentagono. Grazie ad una strategia studiata ad hoc e all’utilizzo della realtà virtuale, l’agenzia ha dato ai propri clienti la possibilità di esplorare e personalizzare gli immobili non ancora esistenti (o per lo meno, non del tutto). In questo modo, costruttori e clienti possono confrontarsi e condividere feedback utili per apportare modifiche al progetto prima che questo venga realizzato. 

 

 

Ci teniamo sempre a sottolineare che nonostante il plausibile scetticismo, esistono svariati utilizzi che rendono la realtà virtuale uno strumento per affermarsi sul mercato e facilitare la scelta dei clienti. Si spazia dalla cultura alla medicina, dalla vendita di un brand alla progettazione. Quanto è certo è che grazie alla VR non si costruisce solo un palazzo, un’infrastruttura o una casa, ma un’intera esperienza di progettazione, confronto, e acquisto. Siete pronti a viverla virtualmente prima di poterlo fare realmente?

 

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Pubblicato il 28 novembre 2022