L'importanza delle community nel metaverso

L'importanza delle community nel metaverso

Qual è ruolo delle community nei progetti di metaverso e nei videogiochi? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro fino alla nascita dei videogiochi perché è il loro percorso evolutivo, dal multiplayer nella stessa stanza al multiplayer online, che ci permette di capire quanto il ruolo della community e l'esperienza sociale siano centrali nello sviluppo di un progetto.

(Se ti sei perso l'introduzione al metaverso, trovi il video qui)

 

Quando si parla di mondi virtuali e più in generale di metaverso è facile sentir nominare le community. Ma qual è il loro ruolo? E perchè è così importante? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro fino alla nascita dei videogiochi perché è il loro percorso evolutivo, dal multiplayer nella stessa stanza al multiplayer online, che ci permette di capire quanto l'esperienza sociale sia centrale nello sviluppo di un mondo virtuale.

 

 


Torniamo quindi indietro ai tempi di Pong, uno dei primi videogiochi commercializzati, prodotto dalla Atari come arcade nel 1972 e come console dedicata nel 1975. 

 

Pong

La nascita del multiplayer

Il fatto che Pong sia il primo vero videogioco della storia è ancora argomento di dibattito tra le persone che lavorano nel campo, ma è condivisa l'idea che sia stato proprio Pong  a creare l’industria dei videogiochi, diventando il primo ad essere venduto nei negozi di giocattoli. 
Ecco, anche Pong , nel suo essere così basilare e rudimentale è nato con l’idea del multiplayer: giocare è divertente , e giocare insieme ad altre persone è ancora più divertente.

Con l’arrivo degli anni 80  nascono community di giocatori che si riuniscono nelle sale giochi organizzando tornei e trasformando queste sale in veri e propri punti di ritrovo, entrando di diritto nell'immaginario che caratterizza quegli anni. Pc e modem  diventano più accessibili economicamente, Internet entra nelle case delle persone e permette di giocare a distanza, prima in modo estremamente basico, con dei text games, poi con l’avanzare tecnologico. i giochi diventano sempre più complessi, fino ad arrivare  ai giorni d’oggi con il concetto di metaverso. 

 

multi

Il multiplayer e le communities oggi

Oggi i videogiochi sono diventati un’esperienza sociale e il modo in cui i giocatori costruiscono comunità dentro e intorno ad essi è stato trasformato: non competono più contro estranei su Internet, ma si uniscono a gruppi in cui possono stringere amicizie autentiche con persone che condividono interessi comuni, al punto che tante volte la componente sociale viene preferita alle dinamiche di gaming. Celebrare i compleanni in Animal Crossing, partecipare a concerti virtuali in Fortnite, scambiare creature NFT in Axie Infinity: tutte queste attività sono costruite attorno alla capacità di connettersi con persone su interessi condivisi. 

Con la nascita del gaming online sono nati  anche assiomi diversi anche riguardo alla sua dimensione commerciale: se prima il business model era basato sulla vendita del gioco fisico, (pensate a una cartuccia del Nintendo o un CD della PlayStation), oggi ci si sposta su creare dei mondi generalmente gratuiti  in cui gli utenti possano vivere vere e proprie vite parallele con le loro regole , la loro economia etc.. 

Ma l’elemento centrale di tutto resta la community, ovvero l'insieme di persone che giocano, s'incontrano, discutono, interagiscono, scambiano tra loro all'interno di questi mondi virtuali.

Giochi come Runescape, World of Warcraft, Diablo sono sopravvissuti decenni grazie a community dedite e a developer disposti ad ascoltare.

Gestire una community è un gioco di equilibri:

  • bisogna ascoltare e assecondare gli utenti, ma stando sempre attenti a non snaturare il gioco o il progetto;
  • bisogna essere propositivi, ma anche pronti a tornare indietro;
  • bisogna difendere la proprietà intellettuale, ma lasciare spazio a contenuto generato dagli utenti.

Il meccanismo è complesso e chiaramente questo vale per i videogiochi come per altri progetti online.

Ma per spiegare  le sottili sfaccettature  dell’ avere a che fare con una community eterogenea analizziamo  un gioco di cui sicuramente tutti avete sentito parlare: Minecraft

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L'esempio di Minecraft

Minecraft non è solo un gioco, ma possiamo considerarlo come un vero e proprio ecosistema: abbiamo il gioco di base, detto appunto “Vanilla“ e delle meccaniche di base dai quali vengono creati dei contenuti, che siano mondi da esplorare o modalità di gioco o addirittura modifiche sostanziali al gameplay utilizzando dei plugin scritti dalla community (MOD). Questo crea contenuti giocabili da cui vengono creati contenuti di "divulgazione" come video ad esempio, su YouTube e Twich principalmente. Le persone che vedono questi video a loro volta partecipano creando contenuti all’interno del gioco e contribuendo alla crescita della community. Concludono il cerchiogli sviluppatori di Minecraft, che vedendo cosa fa la community, posso sviluppare feature richieste o implementare delle MOD scritte dalla community stessa, lasciando decidere la direzione che deve avere lo sviluppo di Minecraft alla community stessa (questo è il concetto di community driven). 

Minecraft , anche per alcune scelte del suo creatore Notch, ha coltivato la sua community sin dall’inizio: Notch infatti decise di rilasciare il gioco in super early alpha in maniera completamente gratuita sul suo blog, e da allora ha plasmato il gioco “ insieme “ alla sua stessa community, raccogliendo feedback e spunti. 
Altro punto fondamentale a favore di Minecraft è il fatto che fin da subito il gioco abbia permesso e promosso lo user generated content (i contenuti generati dagli utenti) e l’implementazione di plugin scritti dalla community, trascendendo dal concetto di gioco il forma “chiusa ” e portando la piattaforma ad un livello più alto nella quale chiunque può creare un “sotto gioco ”, basandosi sulle dinamiche di base o implementandole. Dal punto di vista del copyright molte di queste MOD potrebbero essere perseguite ma si preferisce non interferire in quanto ognuna aiuta a “svecchiare" il gioco e mette sul tavolo nuove idee che potrebbero aiutare persino i dev stessi. Questo ovviamente serve a creare coesione in quanto  è proprio questo modello che ha portato Minecraft a essere il fenomeno culturale che è oggi . 

Le community e i mondi virtuali

Il mondo dei videogiochi ci lascia un tracciato molto chiaro da seguire: la community come attore principale.

Le persone devono essere la voce che ci guida nelle scelte che facciamo riguardo alla creazione dei nostri mondi virtuali, non è possibile pensare di creare un mondo in cui non ci sia nulla da fare e aspettarci che la gente ci passi dentro svariate ore, come non è possibile pensare che il tema principale del progetto virtuale sia il profitto, altrimenti il nostro mondo sarà pieno di persone che pensano solo al profitto, ma che non hanno nessuna motivazione a rimanere online nel mondo che abbiamo creato. Oltre a questo non possiamo pensare che il mondo che abbiamo creato il giorno 1 del nostro progetto sia lo stesso anni dopo: le community naturalmente  evolvono  e il nostro mondo deve evolversi con loro.
Ecco “Con loro ” è esattamente, la chiave di tutto, ci sono milioni di motivi per cui si può dar vita ad un mondo virtuale, ma è solo "con loro"  che va avanti.


 

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Pubblicato il 24 gennaio 2023