Metaverso e medicina: facilitare, formare, ridurre il rischio

Metaverso e medicina: facilitare, formare, ridurre il rischio

Cosa c’è di più sospetto di qualcuno che ti dice “sai che stanno inventando un modo per…”? Le prime sensazioni dell’essere umano davanti alla novità sono simili a quelle di un investigatore che da lontano osserva il sospettato.

Il Metaverso è spesso assoggettato a questo tipo di diffidenze, ma se è vero che stiamo parlando di una novità trasportata dal mondo gaming, è anche vero che non sempre ciò che ci permette di giocare, è solo un gioco: il Metaverso può essere, al contrario, una vera rivoluzione sia per il singolo che per la comunità e per molte branche della scienza a suo servizio.

Prima fra tutte, la medicina. Infatti, cosa più di tutto, ha lo scopo primario di aiutare l’uomo, se non il servizio sanitario?

 

Formazione medica: accessibile e a basso rischio

Avete presente quando da adolescenti ci si trovava su una piattaforma online a distruggersi a vicenda con armi, a combattere mostri, a pensare strategie di gruppo o a sperimentare nuove scorciatoie in mondi totalmente virtuali e fantascientifici? 

Le armi e i mostri li lasciamo un attimo da parte, ma la logica della sperimentazione e dell’esperienza collaborativa non erano poi così inutili: la tecnologia del cloud gaming permette oggi a medici che si trovano in varie parti dell mondo di praticare una procedura complessa su un paziente-prova, senza riunirsi fisicamente, ma soprattutto, senza sperimentare direttamente su un individuo in carne ed ossa. 

Pensate ad un intervento chirurgico mai provato prima, e pensate a quanto pesa, oggi, uno sbaglio in ambito sanitario. Con questo tipo di tecnologia si può finalmente sbagliare. 

Sbagliare, imparare, e ripetere. Il tutto, in un ambiente virtuale.

 

 

Produzione e formazione s'incontrano

Allo stesso modo, anche le aziende produttrici di dispositivi medici - dal valore economico altissimo - e di scienze biologiche possono utilizzare questa tecnologia per insegnare e formare gli operatori sanitari sui loro dispositivi e sulle loro terapie.

Radioterapia, reumatologia, immunologia sono solo alcuni dei campi medici in cui la mixed reality sta migliorando il servizio e la conoscenza degli addetti ai lavori. 

Prestazioni e tempi migliorano e vengono semplificati, e di conseguenza anche le vendite. 

In Italia, ad esempio, si attua già questo tipo di formazione presso lo Spazio MADE di Milano, dove tecnologia, ricerca e creatività hanno dato vita ad una formazione 3.0 in ambito sanitario.

Qui è presente infatti un’intera sezione dedicata alla formazione nel Metaverso, ma anche ad alcuni strumenti digitali come l’AR e la VR e l’intelligenza artificiale, che hanno il compito di garantire una formazione continua combattendo l’ostacolo del tempo e, più di tutto, dello spazio. 

Accanto a MADE citiamo anche il progetto METCHANNEL VR, sviluppato per il cliente OLYMPUS ITALIA . Lo scopo principale è quello di facilitare la formazione di medici, infermieri e strumentisti, abbassando i costi e riducendo il margine d’errore.

Indossando un semplice visore, infatti, il personale medico può sperimentare e simulare operazioni e procedure estremamente difficili, da qualsiasi parte del mondo. 

 

 

 

Interventi di realtà aumentata su pazienti

Dove si colloca precisamente l’uso della realtà aumentata? Se applicata durante un intervento, l'AR permette di proiettare digitalmente il “gemello” di un paziente sopra il corpo fisico.

 

 

 

I chirurghi possono quindi confrontare i dati della TAC e della risonanza magnetica nello stesso momento in cui eseguono un intervento, “dentro” il paziente stesso.  Alcuni fra loro hanno già eseguito interventi di realtà aumentata su pazienti vivi. Hanno corretto problemi alla colonna vertebrale e hanno rimosso tumori, al plurale. 

Come vi sentite dopo aver letto quest’ultimo passaggio?

Gli investigatori possono abbandonare per un attimo la loro diffidenza verso il sospettato? La tecnologia vi sta facendo una promessa che vale addirittura la vita. Ed è proprio questo, il valore che dovremmo attribuire al Metaverso. 

 

La nuova definizione di gemelli: uni reale, uno virtuale

Nel paragrafo appena concluso abbiamo menzionato il “gemello” digitale: cos’è esattamente?

In medicina, questa definizione indica uno specchio del paziente reale che possiede tutti i dati necessari al medico, provenienti da: ecografie, risonanze magnetiche, tomografia computerizzata

Questi sono utili per pianificare l’intervento o per monitorare l’andamento di una malattia o di una sua cura specifica. 

I ricercatori dell'Empa hanno già creato diverse centinaia di avatar e prototipi di persone reali che soffrono di dolore cronico e li stanno utilizzando per sperimentare e prevedere l'impatto dei farmaci su di loro. 

Un’altro esempio è il lavoro che sta portando avanti la NASA, con la creazione di gemelli digitali degli astronauti che partiranno per missioni a lungo raggio, sulla Luna o su Marte.

Al loro rientro potranno controllare se è tutto come prima o se c’è qualche cambiamento dovuto alla diversità d’atmosfera o alla micro gravità. 

 

Giochiamo a fidarci

Se è vero che tutto è partito da un gioco, è vero che ora, questo gioco, ci può salvare la vita.

Dalla pelle virtuale di un personaggio creata con lo scopo di immedesimarsi a pieno, alla pelle virtuale derivata dalle stesse affinate ricerche tecnologiche, ma utile a cure di dermatologia.

Ci vuole sempre un po’ prima che l’aria della novità perda la sua consistenza sospetta, e si riconosca per l’autenticità e l’utilità del suo utilizzo.

Così sarà per il Metaverso, e per tutti i miglioramenti e le semplificazioni che ci sta promettendo e che come avete letto, sta già realizzando senza perdere tempo per vantarsene. 

Un film americano, sulle buone idee, diceva che sono come i ragazzi cattivi del parco: sembrano fastidiosi, finché non gli dai una seconda chance.

La tecnologia e l’interattività possono essere buone idee, e il loro consumo in ambito medico, non può che dimostrarlo. 

 

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Pubblicato il 31 ottobre 2022