Iniziamo con un paradosso: il Metaverso è ancora in via di sviluppo, ma è già tantissime cose. Tra queste tantissime cose ci sono molti piccoli fattori a cui ogni brand dovrebbe far riferimento nello studio del proprio ingresso all’interno del nuovo mondo. Anzi, facciamo che i fattori sono grandi, ma sono solo tre, e li descriviamo in questo articolo.
1. I brand potranno capire al meglio i bisogni del proprio target: l’analisi dei dati non sarà mai stata così precisa
All'interno del metaverso i brand avranno la possibilità di comprendere le esigenze dei clienti ad un livello più preciso. Questa collezione di dati non sarà usata al fine di controllare il singolo utente, ma al contrario, per anticipare al meglio la domanda del mercato su determinati servizi e prodotti.
L’opportunità in questo caso è tutt’altro che nascosta: verrà garantita un'esperienza di marca più precisa e soddisfacente per il proprio target aziendale. In questo, un grande aiuto verrà dalla scienza comportamentale, che agirà nel nuovo mondo virtuale come agisce già in quello esistente: analizzerà i comportamenti degli individui per capire quali sono i bisogni reali di quella persona in un preciso momento, e quali potrebbero essere quelli futuri. In poche parole, una miniera d’oro per i Growth marketers e per chi, già con l’avvento del social media marketing, ha intuito quanto le scelte e le abitudini del singolo consumatore incida sul mercato globale.
E per quanto riguarda il valore di un determinato prodotto? Anche qui c’è una novità: si misurerà sia razionalmente che emotivamente, principalmente per i motivi sopra elencati.
Ultime ma non meno importanti, saranno le community: gli utenti potranno scegliere a quale community appartenere in base ai propri interessi e attitudini. L’azienda potrà quindi creare dei canali/mondi mirati ad ogni precisa comunità, in grado di raggiungere l’esatto pubblico che un marchio sta cercando. Potenzialmente, i costi di acquisizione sono più bassi e i clienti più affezionati. Meglio di così?
2. Le esperienze che un brand potrà regalare all’utente saranno molto più coinvolgenti e reali: ci penserà la gamification
Abbiamo scritto “reale” per un preciso motivo: nel Metaverso, molte dinamiche saranno estremamente reali, combattendo gran parte dei confini presenti tra i due mondi e tra il brand e il proprio target di riferimento. Ad esempio, sarà un punto focale l’uso dei feedback: un fattore su cui il Metaverso sta investendo per migliorare l’esperienza dell’utente sul web.
In altre parole, l’ottenere una risposta al perché delle scelte di un preciso target. In questo mondo le persone riceveranno feedback continui, che le porterà ad acquistare con più convinzione e cognizione. L’aggiunta di premi, punteggi, e feedback in tempo reale aiuteranno infatti a motivare il cliente e a spingerlo verso scelte vantaggiose anche nel lungo periodo (proprio le più difficili nel mondo fisico). Questo porterà a percepire ogni mossa come una sfida continua, divertente ed estremamente ingaggiante.
3. L’immersività diventerà utilità: il magico valore del “try before you buy”
Attraverso il Metaverso nascerà un nuovo modo di acquistare e di apprendere: più veloce, immersivo e legato all’empatia. Sicuramente più umano di quanto possa essere un visual accattivante, una caption o un testo legato ad un prodotto. Il brand che empatizzerà con l’utente all’interno del nuovo mondo entrerà in contatto con il suo punto di vista, per questo uno strumento che verrà utilizzato molto sarà il “try before you buy”: prima di acquistare infatti, un’utente potrà provare il prodotto (di qualsiasi tipo esso sia) o il servizio (musei, istituzioni culturali, abitazioni) desiderato e capire se è fatto per lui o meno.
In conclusione, all’interno del Metaverso il target sarà valorizzato e ascoltato talmente bene, da proporre solo prodotti e servizi mirati uniti ad esperienze curate nei minimi dettagli. Questo mondo ricorda all’identità digitale di ogni azienda che guardare è più coinvolgente di leggere, leggere è più coinvolgente di ascoltare, ma cosa succede se una realtà ci permette di guardare, leggere, ascoltare, e interagire allo stesso tempo? Vi lasciamo con questa riflessione, ma ne aggiungiamo un pezzetto: quest’evoluzione è molto più vicina di quello che si crede.
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