6 modi di usare la VR nel business
Il mercato della realtà virtuale è in costante crescita, la qualità dei visori ha raggiunto livelli notevoli e il loro prezzo sta diventando sempre più accessibile. Ma quali sono le opportunità offerte da questa tecnologia?
In questo articolo vedremo alcuni degli usi della VR che possono migliorare il modo in cui impariamo, lavoriamo e comunichiamo. Iniziamo con i primi 6, dedicati all’ambito aziendale (qui gli altri 6 dedicati al mondo entertainment).
(Ne parliamo anche in questo video)
Sono molte le aziende che utilizzano la VR per formare i dipendenti proprio per la capacità della tecnologia di immergere in ambienti simulati, generando la percezione di vivere un’esperienza quasi reale. La realtà virtuale viene utilizzata per esempio per allenare le soft skills: come la capacità di parlare in pubblico, gestire una trattativa, una riunione, un cliente o un colloquio, ma anche per migliorare la produttività interna, semplificando la formazione di nuove figure su quelli che sono macchinari, prodotti o in generale sul funzionamento di processi aziendali. Con questo strumento infatti è possibile ridurre il rischio di infortuni, di errore, i costi della formazione su larga scala, ma anche migliorare la velocità e la qualità dell’apprendimento, oltre che il coinvolgimento dei dipendenti. Celebri sono i casi di Hilton, DHL, Ford, Walmart o gli utilizzi fatti in ambito formazione medica.
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La realtà virtuale può essere utilizzata anche per raccontare una storia.. anzi può fare molto di più: può farla vivere. Questa sua caratteristica la rende lo strumento di marketing perfetto, capace di trasformare lo storytelling in storyliving e rendere l’utente protagonista attivo di una storia in cui il brand e il prodotto sono i co-protagonisti. Il tutto con un unico limite: l’immaginazione. Ogni esperienza di prodotto, fino ad oggi sognata, con la VR può diventare realtà e coinvolgere un potenziale cliente come mai prima d’ora.
Con la VR possiamo realizzare modelli 3D di oggetti, prodotti, ambienti, edifici e interagire con loro proprio come nella realtà. Potete trovarvi all’interno di una casa ancor prima che venga costruita o condividere un modello di un prodotto con un cliente, in qualsiasi parte del mondo. Questo chiaramente facilita la condivisione di file anche tra colleghi e in generale semplifica la metodologia di progettazione, riducendo le possibilità di errore e le incomprensioni.
Sono numerosi gli studi recenti che hanno riscontrato risultati positivi nell’utilizzo della realtà virtuale nel trattamento di una varietà di condizioni cliniche, come la gestione del dolore acuto e cronico, i disturbi d’ansia, da stress post-traumatico (PTSD) o alimentari, le fobie, l’autismo e la riabilitazione in generale. Basti pensare alla possibilità di creare ambienti per simulare scenari traumatici complessi, a cui i pazienti possono essere esposti gradualmente e sotto controllo o alla trasposizione digitale di esercizi di fisioterapia, con la possibilità di ricreare diverse situazioni.
Ma con la realtà virtuale possiamo anche imparare. La VR infatti è un utile strumento educativo, anche in ambito scolastico: pensate alla possibilità di visitare l’universo, di entrare nel corpo umano o in un quadro, di ritrovarsi catapultati indietro nel tempo o a parlare con un famoso poeta o ancora, di visitare una dimora storica scoprendone le particolarità.
Arriviamo ora alla numero 6, un utilizzo che ha visto un grande incremento negli ultimi mesi: l’organizzazione di meeting. L’impossibilità di spostarsi e la necessità di simulare la presenza fisica ha spinto molti a testare l’ambiente VR per svolgere incontri di lavoro con colleghi o clienti nei quali condividere file, slide, modelli o fare brainstorming, in un modo molto più coinvolgente rispetto a quello offerto dalla classica videochiamata. Un’applicazione interessante in questo senso è sicuramente Spatial, che forse è la più completa a disposizione sugli store VR.
In questo articolo vedremo alcuni degli usi della VR che possono migliorare il modo in cui impariamo, lavoriamo e comunichiamo. Iniziamo con i primi 6, dedicati all’ambito aziendale (qui gli altri 6 dedicati al mondo entertainment).
(Ne parliamo anche in questo video)
1. Fare formazione
Sono molte le aziende che utilizzano la VR per formare i dipendenti proprio per la capacità della tecnologia di immergere in ambienti simulati, generando la percezione di vivere un’esperienza quasi reale. La realtà virtuale viene utilizzata per esempio per allenare le soft skills: come la capacità di parlare in pubblico, gestire una trattativa, una riunione, un cliente o un colloquio, ma anche per migliorare la produttività interna, semplificando la formazione di nuove figure su quelli che sono macchinari, prodotti o in generale sul funzionamento di processi aziendali. Con questo strumento infatti è possibile ridurre il rischio di infortuni, di errore, i costi della formazione su larga scala, ma anche migliorare la velocità e la qualità dell’apprendimento, oltre che il coinvolgimento dei dipendenti. Celebri sono i casi di Hilton, DHL, Ford, Walmart o gli utilizzi fatti in ambito formazione medica.
Vuoi approfondire il tema della formazione in VR? Scarica gratuitamente il nostro e-book "Guida alla VR per la formazione aziendale".
2. Storyliving
La realtà virtuale può essere utilizzata anche per raccontare una storia.. anzi può fare molto di più: può farla vivere. Questa sua caratteristica la rende lo strumento di marketing perfetto, capace di trasformare lo storytelling in storyliving e rendere l’utente protagonista attivo di una storia in cui il brand e il prodotto sono i co-protagonisti. Il tutto con un unico limite: l’immaginazione. Ogni esperienza di prodotto, fino ad oggi sognata, con la VR può diventare realtà e coinvolgere un potenziale cliente come mai prima d’ora.
3. Progettazione
Con la VR possiamo realizzare modelli 3D di oggetti, prodotti, ambienti, edifici e interagire con loro proprio come nella realtà. Potete trovarvi all’interno di una casa ancor prima che venga costruita o condividere un modello di un prodotto con un cliente, in qualsiasi parte del mondo. Questo chiaramente facilita la condivisione di file anche tra colleghi e in generale semplifica la metodologia di progettazione, riducendo le possibilità di errore e le incomprensioni.
4. Riabilitazione
Sono numerosi gli studi recenti che hanno riscontrato risultati positivi nell’utilizzo della realtà virtuale nel trattamento di una varietà di condizioni cliniche, come la gestione del dolore acuto e cronico, i disturbi d’ansia, da stress post-traumatico (PTSD) o alimentari, le fobie, l’autismo e la riabilitazione in generale. Basti pensare alla possibilità di creare ambienti per simulare scenari traumatici complessi, a cui i pazienti possono essere esposti gradualmente e sotto controllo o alla trasposizione digitale di esercizi di fisioterapia, con la possibilità di ricreare diverse situazioni.
5. Educazione
Ma con la realtà virtuale possiamo anche imparare. La VR infatti è un utile strumento educativo, anche in ambito scolastico: pensate alla possibilità di visitare l’universo, di entrare nel corpo umano o in un quadro, di ritrovarsi catapultati indietro nel tempo o a parlare con un famoso poeta o ancora, di visitare una dimora storica scoprendone le particolarità.
6. Meeting e incontri
Arriviamo ora alla numero 6, un utilizzo che ha visto un grande incremento negli ultimi mesi: l’organizzazione di meeting. L’impossibilità di spostarsi e la necessità di simulare la presenza fisica ha spinto molti a testare l’ambiente VR per svolgere incontri di lavoro con colleghi o clienti nei quali condividere file, slide, modelli o fare brainstorming, in un modo molto più coinvolgente rispetto a quello offerto dalla classica videochiamata. Un’applicazione interessante in questo senso è sicuramente Spatial, che forse è la più completa a disposizione sugli store VR.