Il progetto

Underwater, questo il nome del progetto realizzato in collaborazione con Achipe, nasce dal bisogno dell’associazione di volontariato di accompagnare i pazienti più piccoli, in modo dolce e graduale, dalla stanza alla sala operatoria. La mission dell’associazione è quella di fornire aiuto, supporto e assistenza ai bambini affetti da patologie chirurgico-pediatriche e alle loro famiglie. Il progetto di realtà virtuale viene incontro a questa esigenza, andando a contenere l’effetto psicologico che i bambini affrontano durante il ricovero ospedaliero, riducendo ansie e paure che li colpiscono in quello che, molto spesso, è il loro prima esperienza in ospedale.

Cliente: Associazione Achipe, in collaborazione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.

Ambito: VR for healthcare

Tipologia di progetto: Applicazione VR – Unity

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Discover: la fase di analisi

Lo sviluppo del progetto VR ha avuto inizio all’interno dell’ospedale Santa Chiara di Trento, dove per primo è stato testato e utilizzato. Dopo un’attenta analisi, svolta in collaborazione con lo staff di Achipe e i medici del reparto di chirurgia pediatrica, si è arrivati ad elaborare una soluzione che potesse incontrare le esigenze di ospedale e associazione: due esperienze VR ambientate in un confortevole mondo sottomarino, di cui una interattiva.

Design: la fase d’ideazione

Dall’analisi è emerso che i bambini del reparto, di un’età compresa tra i 3 e i 13 anni, affrontano il passaggio dalla camera alla sala operatoria sdraiati su un lettino, accompagnati dagli infermieri. Questo momento, per la maggior parte di loro, è un evento traumatico, in quanto avviene il distacco dai genitori e l’avvicinamento all’operazione. La scelta è quindi ricaduta su una tipologia di ambiente che, indipendentemente da dove si guarda, possa garantire un’esperienza unica: un mondo acquatico dove decine di pesci, tra cui orche, balene e cavallucci marini, dai colori tenui e luminosi, ruotano intorno al bambino con movimenti rassicuranti. La proposta ideata è stata presentata ai bambini di alcune delle scuole del Trentino, per capire la reazione che l’ambiente suscitava.
Come hardware è stato individuato il dispositivo Oculus Go, in quanto stand-alone, con un costo accessibile per la struttura sanitaria, semplice da utilizzare e facile da trasportare.

Develop: la fase di sviluppo

L’analisi e la progettazione hanno indirizzato lo sviluppo su un’applicazione Unity, che permettesse di dar vita ad un’esperienza di realtà virtuale per Oculus Go, che non sacrificasse qualità e/o performance.
Gli assets 3D sono stati realizzati con la tecnica low poly: in questo modo siamo riusciti ad ottenere un effetto “cartoon” (in linea con il target dell’esperienza) e ad inserire nell’ambiente numerosi elementi, senza sovraccaricare l’hardware. Gli assets sono stati poi animati sulla base dell’analisi svolta e le interazioni sviluppate sono stata testate insieme ad altri alcuni gruppi di ragazzi.

Distribute: la fase di diffusione

Per portare l’esperienza realizzata all’interno del reparto ospedaliero in modo semplice e veloce sono stati forniti all’azienda sanitaria n.6 Oculus Go, integrati con un’applicazione kiosk (sviluppata internamente) che permette all’esperienza VR di partire in automatico una volta che il visore viene indossato, evitando così complicazioni tecniche e di configurazione. Inoltre a supporto dell’attività promozionale svolta dall’associazione, sono state realizzati il logo dell’esperienza, un comunicato stampa a supporto ed è stato programmato l’evento per il lancio del progetto.

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